venerdì 25 giugno 2010

Grignolino d'Asti 2009, Luigi Spertino

Il vino che infiamma, per come la penso io, ha un preciso identikit: è quello che non t'aspetti e che ricordi anche a distanza di tempo, che ti stupisce per il più banale dei motivi: probabilmente perchè non l'avresti mai cercato. Come è capitato a me stavolta, più o meno, nel mare magnum di Vinitaly.

Il primo ringraziamento va, dunque, a Paolo Carlo di Cascina I Carpini: non fosse stato per lui questa bottiglia non sarebbe qui, su queste paginette. Il secondo a Dan Lerner: la foto è opera sua.

Dicevo, la foto. Non l'ho scattata io e perciò non badate al numero della bottiglia, che nel mio caso era la 6360 delle 16800 complessive. Fissate piuttosto con attenzione il colore di questo grignolino d'asti ché quello -  vi assicuro - era esattamente come lo vedete. Il colore... la prima cosa che si guarda in un vino, il primo step della pallosissima scheda degustativa, un po' il biglietto da visita di una bottiglia (a volte, non sempre). Bello, bello assai. Trasparente e lucente, d'un rosso che ha più o meno le stesse tonalità di quello utilizzato in etichetta.


Okkei, costicchia: nove euro oltre l'iva se lo acquisti in cantina. E scotticchia, pure. Primo motivo per cui è bene togliersi dalla testa che questo sia un vino "comparsa". I tredici gradi sono roba che si fa fatica a credere ancora al falso mito del grignolino leggerino. Macché. La ragione me la spiega proprio Mauro (Luigi è il papà): «le stagioni non sono più quelle di una volta». Va bene, di questa frase se n'è abusato, ma siete ancora convinti che sia soltanto un luogo comune? Lì a Mombercelli, riva sinistra del Tanaro, negli ultimi anni c'è stato un innalzamento delle temperature di uno o due gradi in media, con conseguente anticipo nei tempi della vendemmia.

Intanto, già solo perchè finisce in -ino e non in -aia mi sta simpatico. E poi ha tutto quel che occorre perchè possa stare bene a tavola, con me preferibilmente. Un naso elegantissimo che si esprime con note di rosa e geranio, di arancia rossa appena appena e pepe rosa. E poi in bocca è secco, come piace a me, col tannino presente ma mai invadente, levigato. Più fresco che sapido, in realtà: ha fatto la malolattica in botti di legno scariche, ultrascariche. In più, quattro mesi in vasca d'acciaio e due in bottiglia prima di finire sullo scaffale. Entra in punta di piedi ma poi ti colpisce dritto al cuore con le sue doti migliori: la semplicità, la naturalezza e la franchezza. Da viti vecchie di 25 anni.

6 commenti:

Enofaber ha detto...

Il Grignolino di Spertino, come tutti i vini di questo produttore, è uno splendore in fatto di eleganza e tipicità. Il 2009 è forse ancora giovane e necessita di qualche tempo in bottiglia, ma ha già stoffa da vendere. E se mai ti capiterà, vai ad incontrare Mauro, personaggio notevolissimo da cui si possono imparare un sacco di cose.

Alessandro Marra ha detto...

Ciao! L'ho incontrato a Vinitaly e mi è parso davvero una gran persona. Splendini vini, hai ragione (che barbera...)! Mi piacerebbe andarlo a trovare in vigna, magari dopo l'estate!

Giuliano Abate ha detto...

Se questa bottiglia è frutto del #BWD genovese è colpa mia :-)

Spertino (padre e figlio) sono due persone fuori dal comune: affettuosamente li ho soprannominati"talebani" per la loro integrità produttiva.

Ho visto uscire dalla loro cantina vino venduto sfuso perché non ritenuto all'altezza che avrebbe fatto la gioia di molti bevitori...e di qualche produttore. :-)

Sul prezzo:debbo confessare che quel prezzo "sorgente" è molto mediato, diciamo che è una via di mezzo tra il reale prezzo ai ristoratori/enoteche ed il prezzo sullo scaffale di una enoteca.

Scelte commerciali: la produzione totale dei vini di questa cantina oscilla tra le 30 e le 35 mila bottiglie a seconda delle annate ( spesso salta le uscite, barbera Superiore e Pinot Nero ad esempio non ci saranno quest'anno) e se non programmo per tempo gli acquisti dai clienti non riesco ad accontentarli. A settembre la cantina è vuota.....

Abbiamo in sospeso una "gita" con Vittorio e Fabrizio, sarei davvero felice se ti unissi a noi.

Ciao
Giuliano

Alessandro Marra ha detto...

Avevo capito che eri uno da tenere d'occhio al BWD... :-D Però no, questo fa parte del bottino-assaggi Vinitaly. Meglio che io non l'abbia vista quella bottiglia, altrimenti forse non avrei resistito...
Spero di riuscire a parlare presto anche delle sue barbera, spettacolose!
Sarei davvero felicissimo di unirmi a voi! Un salto in vigna da lui lo faccio ben volentieri, meglio ancora se in buona compagnia!

Paolo Carlo ha detto...

Ecco vedi Alessandro come gira la vita a volte...

Se tu ringrazi me per averti fatto conoscere Spertino io a mia volta ringrazio il mitico Giuliano, perchè è stato lui ad illuminarmi..

Ora dico ad entrambi che se ci provate ad andare da Mauro senza il sottoscritto vi nego il saluto :-))

Ciao!
Paolo

Alessandro Marra ha detto...

Bene, non ci resta che andare allora...