domenica 30 agosto 2009

‘Il Montino’ 2007, Colli Tortonesi D.O.C., La Colombera – Az. Agr. Piercarlo Semino

Potrò dire di averlo degustato in anteprima, proprio a 'La Colombera', durante la bella giornata trascorsa nei colli tortonesi in compagnia di Alessio D’Alberto, da qualche giorno su questo blog con la rubrica “Il vino lo [s]cegli tu!” In anteprima, sì! Il 2007 sarà, infatti, sugli scaffali soltanto dal prossimo mese di gennaio. Il millesimo 2006, invece, l’avevo già de-gustato a giugno scorso (leggi qui). Ma in quella occasione - pur dando prova di strameritare i 3 bicchieri de “Il Gambero Rosso”, centrati al primo tentativo - avevo preferito la maggiore complessità dei crus di Claudio Mariotto (il 'Pitasso') e di Walter Massa (lo 'Sterpi'). Il nome di battesimo – ‘Il Montino­­­­­­­­­­­­­­­­­­­’ - è in realtà quello di uno dei cinque pezzi di terreno argilloso a macchie chiare e scure, dove Elisa Semino e il papà Piercarlo hanno piantato alcuni filari di timorasso.
L’etichetta - disegnata dalla pittrice tortonese Cristiana Cattaneo - raffigura tre bambini che giocano nei vigneti inseguendo un aquilone, ad un tempo ricordo di infanzia e dichiarazione d’amore per il territorio. Colore giallo paglierino abbastanza carico, di grande luminosità. Ottima consistenza. L’impatto olfattivo è intenso. I profumi tipici del vitigno (idrocarburi) emergono già adesso, a distanza di due anni dalla vendemmia; e arricchiscono la batteria dei profumi in dotazione. Si succedono note agrumate, leggermente citrine, balsamiche e minerali. Con una percezione d’esordio oserei dire quasi “formaggiosa”, come a suggerire il sublime abbinamento con il montébore (oggi Presidio Slow Food). Il sorso è secco. L’ingresso al palato è di buona morbidezza, pieno, con grandi sensazioni di freschezza e sapidità. Lunga persistenza in perfetta coerenza con le percezioni olfattive iniziali di frutta. Di ottimo equilibrio, stupirà con il tempo e l’ulteriore affinamento in vetro. Un’altra conferma per la “piccola vigna” di Vho di Tortona, in provincia di Alessandria: un cru interessante, ad un prezzo molto competitivo e sicuramente di grandi prospettive; che si aggiunge all’altro timorasso di casa - quello “base” - il ‘Derthona’ (il vino, il vitigno e il territorio). L’abbinamento?!? Lo [s]ceglie lui (il timorasso): risotto alla zucca e al montébore dell’agriturismo Vallenostra di Mongiardino Ligure (AL),

2 commenti:

Stefano ha detto...

Gran bel vino per eleganza, struttura ed equilibrio. ho assaggiato sia il 2006 che il 2007.

più potente il 2007, più teso e tonico il 2006

Alessandro Marra ha detto...

Eh sì, davvero non male entrambi...